Carmen (Italian Version)

Se la parola Carmen significasse inno o incanto, allora Carmen di Prosper Mérimée sarebbe un inno Andaluso sottile appassionato dell’incanto, corteggiante gaio colmo di passione per gli uomini. La bellezza Andalusa necessita l’incontro di tre elementi: lo scurire delle ciglia, delle sopracciglia e della treccia; ed il chiaro di tre: il viso, la mano ed i denti; ed il rosa dei tre: il labbro, l’unghia ed il capezzolo. Ed era il destino di Don José, il soldato cadetto, di essere fulminato dal capriccio di queste terne. E prima che Ella gli dettasse nella sua stanza rossa la prima lezione d’amore, si alzò a pregare la Vergine e lei interruppe la sua preghiera dicendo: cosa Le hai chiesto nella tua preghiera?
Egli rispose: Le chiesi che tu tornassi al tuo lavoro nella fabbrica del tabacco, e che tu ti lasciassi alle spalle la vita della prostituzione.
Allora Lei ha detto: perché non hai pregato i mulini a vento?
E quindi lui ha detto: ho pregato affinché il Signore ti benedisse cosicché ti prendi compassione di me.
Allora Lei lo ammicca dicendo: questa Vergine che tu preghi è Andalusa, e Lei sa bene che io non cambierò.
Egli ha detto: tutte le vergini sono la nostra buona madre Maria. Ed ha aggiunto: ho pregato la Vergine di Nieva, e la Vergine Elizondo ...
Allora Lei lo interuppe sussurrando nel suo orecchio come una vipera: ho fatto un patto col Diavolo, e non tornerò indietro.
Non ho alcun dubbio che Paz Vega, di origine Andalusa, che ha giocato il ruolo di Carmen ed ha presentato generosamente le sue prelibatezze Andaluse, fosse appetitosa come una mela, dolce come una canzone. E non meno attraente, e non spingendo più al dolore di lei che l’attore Argentino Leonardo Sbaraglia che ha giocato il ruolo di Don José, che se avesse pregato i mulini a vento avrebbero risposto al suo richiamo, ma il film procede come desiderava Mérimèe e come voleva Aranda il Barcellonese regista del film fino alla fine che fece morire Carmen e la salvò dalla trappola d’amore che stava tendendogliela il suo amante pesante ovunque.
E mentre fu preso da una crisi di pianto dopo averla incontrata casualmente una seconda volta, allora mise le mani serrate sul suo collo dicendo: e se ti uccidessi ora?! Risparmierei all’anima fiumi di lacrime.
Gli rispose, ed ella credeva nel destino: lo farai, ma non ora, quindi lascia perdere queste lacrime del drago che sono più adatte ad uno dei miei incantesimi ed ai miei amuleti. Ed egli portò insieme il fuoco che formentava il corpo della giovane ed il suo abito da donna ad Escamillo, il torero, affinché si lanciasse fra le sue braccia. Ma Don José la sequestra strappandola dal lui dopo averlo steso morto. E quando lei voleva liberarsene dopo che la coppa dell’odio ha traboccato, lui si aggrappò sempre di più a lei finché non si sbarazzò di lei con un colpo di pugnale, oppure finché non l’ha liberata di sé stesso. Ma come fa Don josé a convincersi do ciò, mentre cingeva il suo corpo nudo profumato di sangue, baciandolo a raffiche, e urlando l’ultimo grido cantabile in elegia sua o forse in elegia di se stesso, cosί dicendo:
Quando mi uccidono
Essi mi doneranno la vita per trovarti
E là nella morte
Acquisterò il tuo corpo amato
Perché sia al mio fianco per sempre
E se la Vergine non avrà misericordia di me per il mio peccato
Che m’importa
Se brucerò nel fuoco dell'inferno con te al mio fianco
Che m’importa
Se dovessi battere e vincerti, anche per un attimo nella seconda vita
Io colui che ha idolatrato il tuo corpo
E rimarrà vivo eterno nelle mie canzoni, anche se dovessi annoverarmi tra i morti.
Questo sulla sponda orientale della grande vallata, mentre sulla sponda occidentale, ci abita un'altra Carmen che gorgheggia con una melodia che ha goduto di grande fama nel mondo dell'opera del suo autore Bizet, dato che non vi è oggi una grande città al mondo ove Carmen non risiede. Ha giocato il ruolo di interprete principale il mezzosoprano la cantante Julia Migenes nata a Manhattan. E Sebbene ella non abbia nessuna fortuna di abbellimento delle figlie dell’Andalusia, ciò onostante Apollo stesso ha benedetto la sua voce, cosí che fu selezionata da Francesco Rossi per condividere con il cantante tenore internazionale Plácido Domingo il ruolo di interprete principale. Il regista ha osservato in quel ruolo il tipo opera novella, e Julia ha interpretato le danze di Bizet insieme a tutte le ballerine della fabbrica di tabacco, nate in Andalusia.

E chi non è rimasto affetto dalla magia dalla sua interpretazione danzante dell’aria di origine cubana habanera: “l’amore é un uccello ribelle”, e la strofa seguidilla con la quale tenta Josè “Presso i bastioni di Siviglia, andrò a danzare la seguidilla”. Ed il Ballo zingaro: “le nacchere suonano”, l’aria del torero: “Votre toast, je peux vous le rendre ... Toreador”, il preludio della rosa: “Il fior che avevi a me tu dato nel carcere” e l’aria di Micaëla: “dico che nulla mi spaventa”.

Carmen è un’opera di non facile accesso ai suoi paradisi selvaggi, ma è possibile ora prendere in pugno le sue chiavi.
Bizet la voleva un’opera perfetta ed esauriente, ed e cio’ che lo spinse più tardi a scrivere dopo averla completata dicendo: “dicono che sono ambiguo, vago, complesso, interessato a dar risalto all’aspetto formale e che mancavo di talento, ma ho appena finito di scrivere un’opera chiara molto creativa, e colma di diversità e di melodie cantabili). E Bizet ha aperto le tende svelando la sua sposa Carmen a Parigi il 3 marzo 1875, ma nessun pubblico si presentò ad essa, e proprio i critici lo hanno rovinato, ed il 3 giugno dello stesso anno morì il grande musicista afflitto da questo fallimento ad una età che non ha oltrepassato i (all'età di soli) trenta sette anni. E ancora il tempo celebra Carmen e ancora Bizet si siede nel palco dell’assenza, ripristinando la sua gloria perduta.
Se la parola Carmen significasse inno o incanto, allora Carmen di Prosper Mérimée sarebbe un inno Andaluso sottile appassionato dell’incanto, corteggiante gaio colmo di passione per gli uomini. La bellezza Andalusa necessita l’incontro di tre elementi: lo scurire delle ciglia, delle sopracciglia e della treccia; ed il chiaro di tre: il viso, la mano ed i denti; ed il rosa dei tre: il labbro, l’unghia ed il capezzolo. Ed era il destino di Don José, il soldato cadetto, di essere fulminato dal capriccio di queste terne. E prima che Ella gli dettasse nella sua stanza rossa la prima lezione d’amore, si alzò a pregare la Vergine e lei interruppe la sua preghiera dicendo: cosa Le hai chiesto nella tua preghiera?
Egli rispose: Le chiesi che tu tornassi al tuo lavoro nella fabbrica del tabacco, e che tu ti lasciassi alle spalle la vita della prostituzione.
Allora Lei ha detto: perché non hai pregato i mulini a vento?
E quindi lui ha detto: ho pregato affinché il Signore ti benedisse cosicché ti prendi compassione di me.
Allora Lei lo ammicca dicendo: questa Vergine che tu preghi è Andalusa, e Lei sa bene che io non cambierò.
Egli ha detto: tutte le vergini sono la nostra buona madre Maria. Ed ha aggiunto: ho pregato la Vergine di Nieva, e la Vergine Elizondo ...
Allora Lei lo interuppe sussurrando nel suo orecchio come una vipera: ho fatto un patto col Diavolo, e non tornerò indietro.
Non ho alcun dubbio che Paz Vega, di origine Andalusa, che ha giocato il ruolo di Carmen ed ha presentato generosamente le sue prelibatezze Andaluse, fosse appetitosa come una mela, dolce come una canzone. E non meno attraente, e non spingendo più al dolore di lei che l’attore Argentino Leonardo Sbaraglia che ha giocato il ruolo di Don José, che se avesse pregato i mulini a vento avrebbero risposto al suo richiamo, ma il film procede come desiderava Mérimèe e come voleva Aranda il Barcellonese regista del film fino alla fine che fece morire Carmen e la salvò dalla trappola d’amore che stava tendendogliela il suo amante pesante ovunque.
E mentre fu preso da una crisi di pianto dopo averla incontrata casualmente una seconda volta, allora mise le mani serrate sul suo collo dicendo: e se ti uccidessi ora?! Risparmierei all’anima fiumi di lacrime.
Gli rispose, ed ella credeva nel destino: lo farai, ma non ora, quindi lascia perdere queste lacrime del drago che sono più adatte ad uno dei miei incantesimi ed ai miei amuleti. Ed egli portò insieme il fuoco che formentava il corpo della giovane ed il suo abito da donna ad Escamillo, il torero, affinché si lanciasse fra le sue braccia. Ma Don José la sequestra strappandola dal lui dopo averlo steso morto. E quando lei voleva liberarsene dopo che la coppa dell’odio ha traboccato, lui si aggrappò sempre di più a lei finché non si sbarazzò di lei con un colpo di pugnale, oppure finché non l’ha liberata di sé stesso. Ma come fa Don josé a convincersi do ciò, mentre cingeva il suo corpo nudo profumato di sangue, baciandolo a raffiche, e urlando l’ultimo grido cantabile in elegia sua o forse in elegia di se stesso, cosί dicendo:
Quando mi uccidono
Essi mi doneranno la vita per trovarti
E là nella morte
Acquisterò il tuo corpo amato
Perché sia al mio fianco per sempre
E se la Vergine non avrà misericordia di me per il mio peccato
Che m’importa
Se brucerò nel fuoco dell'inferno con te al mio fianco
Che m’importa
Se dovessi battere e vincerti, anche per un attimo nella seconda vita
Io colui che ha idolatrato il tuo corpo
E rimarrà vivo eterno nelle mie canzoni, anche se dovessi annoverarmi tra i morti.
Questo sulla sponda orientale della grande vallata, mentre sulla sponda occidentale, ci abita un'altra Carmen che gorgheggia con una melodia che ha goduto di grande fama nel mondo dell'opera del suo autore Bizet, dato che non vi è oggi una grande città al mondo ove Carmen non risiede. Ha giocato il ruolo di interprete principale il mezzosoprano la cantante Julia Migenes nata a Manhattan. E Sebbene ella non abbia nessuna fortuna di abbellimento delle figlie dell’Andalusia, ciò onostante Apollo stesso ha benedetto la sua voce, cosí che fu selezionata da Francesco Rossi per condividere con il cantante tenore internazionale Plácido Domingo il ruolo di interprete principale. Il regista ha osservato in quel ruolo il tipo opera novella, e Julia ha interpretato le danze di Bizet insieme a tutte le ballerine della fabbrica di tabacco, nate in Andalusia.
E chi non è rimasto affetto dalla magia dalla sua interpretazione danzante dell’aria di origine cubana habanera: “l’amore é un uccello ribelle”, e la strofa seguidilla con la quale tenta Josè “Presso i bastioni di Siviglia, andrò a danzare la seguidilla”. Ed il Ballo zingaro: “le nacchere suonano”, l’aria del torero: “Votre toast, je peux vous le rendre ... Toreador”, il preludio della rosa: “Il fior che avevi a me tu dato nel carcere” e l’aria di Micaëla: “dico che nulla mi spaventa”.
Carmen è un’opera di non facile accesso ai suoi paradisi selvaggi, ma è possibile ora prendere in pugno le sue chiavi.
Bizet la voleva un’opera perfetta ed esauriente, ed e cio’ che lo spinse più tardi a scrivere dopo averla completata dicendo: “dicono che sono ambiguo, vago, complesso, interessato a dar risalto all’aspetto formale e che mancavo di talento, ma ho appena finito di scrivere un’opera chiara molto creativa, e colma di diversità e di melodie cantabili). E Bizet ha aperto le tende svelando la sua sposa Carmen a Parigi il 3 marzo 1875, ma nessun pubblico si presentò ad essa, e proprio i critici lo hanno rovinato, ed il 3 giugno dello stesso anno morì il grande musicista afflitto da questo fallimento ad una età che non ha oltrepassato i (all'età di soli) trenta sette anni. E ancora il tempo celebra Carmen e ancora Bizet si siede nel palco dell’assenza, ripristinando la sua gloria perduta.
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